A parer mio, e qui mi arrogo il diritto negato al giornalista, la più… “smooth as a silk” ovvero liscia come la seta, lei piu delle altre 2 che facevano parte del club dei 300.
Fondato e ideato dalla bella signora, filo di perle, tailleur sexy ed austero, tacco 12 e made in Tokyo, la bella Signora amava sciogliersi i capelli di tanto in tanto.
Cominciamo col dire che si, i 300 li faceva, e li ha pure passati in una occasione, 304km/h a Nardò, test effettuato e pubblicato da Motosprint.
Tutto vero documentato, e assecondato da vento favorevole, condimento ideali… ma tant’è.
Solitamente si fermava a 297 km/ho giù di lì.
Le iniezione pure un po prima. Se per voi è un problema, forse lo sarà pure che la Bellucci oggi ha qualche ruga, e allora io co voi manco ce parlo.
Visto che siamo in tema di velocità di punta, da puntualizzare, ebbene, fino ai 260Km/h ci arriva con facilità estrema, oltre invece, in confronto alle altre due ci mette un po di più.
Ma del resto, vi importa davvero così tanto sapere il numero delle scarpe tacco 12, della signora di cui sopra?
Sport tourer?
Hypersport?
Si, no, forse.
A carburatori fa la voce grossa, mostra gli artigli, ma esattamente come farebbe il leone: Non gli serve fare altro.
A iniezione ricorda più un puma, che scivola veloce e si muove sinuoso.
Ci si fa turismo egregiamente.
Il misto medio/veloce è il suo regno, a patto che si abbia una guida fluida, scorrevole.
Signori qui, a certe velocità abbiamo una sola traiettoria.
Se ci aggiungete mestiere, malizia ed un pizzico di impegno fisico, sorriderete ad ogni tornate, perché la fluidità (che non sono la forza della zx 12, ne’ la velocità della Busa) vi tireranno fuori dallo stretto come foste su un tappeto volante.
Anche in due.
Anche con le valigie.
Comoda, se superate il metro e settanta, che qui di ciccia ce ne sta tanta: è lunga, e piena di motore e radiatori, sotto il serbatoio e dietro la carena.
Ogni forma ha una funzione, perché a 280 km/h è meglio che lo specchietto le faccia da aletta, (che oggi in chiave più orrenda tanto vanno di moda…) e che il parafango le avvolga la ruota anteriore.
La leva freno è studiata in galleria del vento: sulle prime serie, oltre i 285 km/h, l’aria la spingeva appena, ma quanto bastava per azionare lo stop e questo non va bene se ti chiami Yuzuru Ishikawa ed hai progettato l’Honda CBR 1100 XX.
Del resto il nome “Superblackbird” e preso dal Lockeed SR 71, ricognitore strategico americano, che durante tutta la guerra fredda svolazzava felice nei cieli della Russia per spiare e mettere un po di pressione nucleare a 26.000 metri di altezza ed a 3.530 km/h, incurante di mig e missili terra aria, che non sarebbero stati in grado di raggiungerlo.
Magari però apprezzerete di più il fatto che in velocità sotto la pioggia, gli specchi fra guscio e vetro hanno uno spazio, che fa da canale di immissione per il flusso di acqua che ci si incanala e va ai lati, lontano da corpo e spalle e lascia puliti gli specchi.
Se state in carena, vi bagnate appena spalle, parte superiore del casco e punta dei piedi. Al resto pensano i flussi d’aria.
Comoda anche per il passeggero, non è una gold wing, ma nemmeno una cbr 900 e vi consente di stare in sella serenamente fra un pieno e l’altro 280 km, se non esagerate.
Sennò molto meno…
A chi è adatta: a chi vuole viaggiare, senza sentirsi appollaiato su un trespolo con le scatole di latta appese di lato, oppure sprofondato dentro un divano con la radio, ebbene lei dirà al mondo intero: Signore, la vostra velocità massima non coincide nemmeno con la mia velocità di crociera. (A proposito, in tuta di pelle viaggiate serenamente a 250 fissi partendo da Karlsrue direzione Monaco via Stoccarda, che sono giusti, giusti 297,2km.
Eppoi sono bella in nero, cattiva in grigio ed elegante in bordeaux e posso pure permettermi il blu elettrico, voi no.
A chi non è adatta: a chi pensa ad un cbr 1000 più comodo, e le chiede staccate fulminee ed i serimenti da superbike, a chi ha la sindrome del pisello corto nei confronti delle altre due (busa e zx 12), a chi pensa davvero che sia tutto facile (come fa sembrare lei).
Cosa fare: Godersela bella ed originale, che il sistema di frenata dual-cbs funziona. Va capito e saputo usare. Altrimenti toglietelo, come fanno in molti, ma credetemi, il problema non è lui.
Mettere un cupolino più alto può essere un’ottima idea, rovina la linea, vi salva la cervicale.
Una borsa da serbatoio e due laterali e via.
Cosa non fare assolutamente: Stuprarla con scarichi after-market, viti in ergal, adesivi.
Metterci quel grosso bauletto che avete già in mente…
Effetto tappeto volante assicurato. Ancora oggi ha tutto ciò che serve per spaventarvi e farvi fare molto male se sfidate la fisica ed i vostri limiti con lei, anche perché ABS e TCS, semplicemente non ci sono sull’XX.
Perdona molto, ma non tutto.
Ne ho avute due, Bordeaux a carburatori, Nera ad iniezione.