Ci siamo fatti prestare una Guzzi V7 Stone e siamo andati nel sud più a sud della Sicilia a vedere Ibla Buskers, la Festa di Artisti di Strada ormai alla ventinovesima edizione.
Messa com’è a sud del sud d’Italia (stessa latitudine di Tunisi per dire), Ragusa non è semplicissima da raggiungere. L’aeroporto di Comiso ha visto recentemente la dismissione di alcuni importanti hub che lo collegavano al continente, Palermo e Catania non sono dietro l’angolo, le strade di collegamento sono diversamente comode e scorrevoli, e certo non sarà il fantomatico ponte sullo stretto che potrà migliorare una situazione storicamente problematica. Ciò non toglie che un viaggio da quelle parti, che sia via terra, via aria o via mare, merita sempre la fatica e qualche disagio. Per la bellezza dei luoghi, la storia, la cultura, la gente, il cibo, il clima, il mare, ma anche per le manifestazioni artistico – culturali che la città offre in ogni periodo dell’anno.
Così dopo essere stati ospiti a un paio di edizioni di Festiwall (artisti di fama mondiale che hanno colorato pareti e spazi) e di A Tutto Volume (rassegna letteraria tra le più importanti d’Italia), questa volta non ci siamo fatti sfuggire Ibla Buskers, Festa di Artisti di Strada.
Supra!
Per questa ventinovesima (29!) edizione Ibla Buskers si è spostata da “Iusu” a “Supra”, ha lasciato cioè la tradizionale location della città vecchia di Ibla (tanto suggestiva quanto difficile da raggiungere con mezzi propri) per trasferirsi negli spazi decisamente più fruibili di Ragusa Superiore. Ed è stato un successo!
Teatro di strada, giocoleria, acrobati, concerti, interazioni col pubblico, sorrisi e applausi, grandi piazze e stretti vicoli si sono animati per tre giorni di spettacoli. E’ stato bellissimo. Ecco un bignami di Ibla Buskers 2024, sicuramente questi nomi li ritroveremo ancora in qualche piazza a spasso per l’Europa.
LA TESTAPAZZA
Mattia e Paolino, duo di cittadini del mondo, in questa occasione coadiuvati dal contrabbassista Ernesto, prendono il nome dal testo di una canzone di Domenico Modugno, e offrono un blues acustico che spazia da Sonny Terry a Brownie Mc Gee passando per Paolo Conte e Modugno stesso. Due chitarre, una grancassa fatta con una valigia, un charleston minimalista, e un’armonica suonata con rara maestrìa. Impossibile stare fermi e non battere il tempo con mani e piedi e tutto il resto.
FAUSTO BARILE
Un po’ magia un po’ poesia, a Ibla Buskers porta uno spettacolo, breve e intenso, che si chiama Gran Teatro Dentro. Dove il “dentro” è la sua grande pancia che lui apre e chiude, e che racchiude un vero teatro con tanto di palco e sipario, fatto di situazioni e oggetti che prendono vita da comuni azioni quotidiane. Si rimane ammaliati, ci si sorprende, ci si communove per la dolcezza. Un po’ Pirandello, uno nessuno centomila, in ognuno di noi, nella nostra pancia appunto, può celarsi un teatro intero.
FABRIZIO ROSSELLI, in arte FRIZZO
La semplicità geometrica di un secchio. Di dieci secchi, di tanti secchi. E con questi banalissimi oggetti tenere incollata l’attenzione di tutti, bambini compresi. Frizzo si muove sul confine sottilissimo che divide il fallimento dal successo, e lo spettatore si interroga sulla capacità, la tenacia, l’ingegnosità per superare le mille difficoltà quotidiane, ricordando un po’, come qualcuno tra il pubblico faceva notare, la Linea di Osvaldo Cavandoli. In una parola: semplicemente Arte, con la A maiuscola.
E poi Ibla Buskers ha proposto le improvvisazioni de GLI APPICCICATICCI (dove proprio perché completamente improvvisato, lo spettacolo nasce e muore nell’arco della serata), le acrobazie in bici del DUO PADELLA, le storie romantiche della COMPAGNIA BEGHERE’, i giochi di fuoco e non solo dei GIULLARI DEL DIAVOLO, le oscillazioni al trapezio di Lorena, Nur e Paola, il gran finale del CIRCUS ZOE’, e tanti altri.
A cavallo dell’Aquila
Ah scusate, ci stavamo dimenticando: eravamo in moto, per l’occasione con una Moto Guzzi V7 Stone nera come la notte messaci a disposizione dal solito disponibilissimo Fabrizio Tumino di Motoperformance. Una di quelle motine semplici, basse, leggere, maneggevoli. Non eccellono in nulla di particolare ma ti portano a spasso comodamente ovunque. Protezione aerodimanica zero, ma tanto mica ci devi andare a manetta in autostrada. Sospensioni al risparmio, ma tanto mica ci devi pennellare la Casanova-Savelli. Freni, anzi freno, che non ti farà mai fare uno stoppie alla Toprak (non è che sia un amico ma il cognome non lo sappiamo scrivere), ma tanto per fermarsi quando serve è più che sufficiente. E poi c’ha quei bei cilindroni in fuori che gli spilungoni devono stare attenti a non picchiarci (e/o scottarsi) le ginocchia, ma che fanno parte della storia motociclistica di casa nostra. Ecco, magari un appunto potrebbe essere fatto alla mancanza di qualsivoglia appiglio per l’eventuale passeggero e alla mancanza di qualsivoglia appoggio per un eventuale pur piccolo bagaglio. Ma con un bel paio di borse a bisaccia e una borsa magnetica sul serbatoio il problema è risolto.
Appuntamento già segnato sul calendario per il trentennale di Ibla Buskers, prima settimana di ottobre del prossimo anno, e per quel che ci riguarda speriamo “Supra” tutta la vita!
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